Press review

24.06.2017
Il Sole 24 Ore
Salvatore Settis

Benvenuti nel Limbo

“È possibile fare la storia del paradiso o dell’inferno, luoghi che si suppongono ab aeterno e in aeternum immutabili? Per un cristiano almeno, è possibile: perché la Redenzione è un colpo di spada che taglia in due l’intera vicenda del genere umano, e il Dio che s’incarna e s’immola sulla Croce innesca una nuova demografia dell’aldilà. Primo iscritto all’anagrafe del Paradiso cristiano è il Buon Ladrone (Dismas secondo gli Apocrifi), dato che nel Vangelo di Luca Gesù gli dice «In verità ti dico, oggi sarai con me in paradiso». Ma se fu la morte e la resurrezione del Cristo ad aprire le porte del paradiso, quale era stato il destino dei profeti dell’Antico Testamento? E dove mai saranno andati a finire gli antichi pagani che non poterono esser redenti? Che destino avranno i bambini che muoiono prima di ricevere il battesimo? A dirigere il traffico delle anime nell’oltretomba ci vogliono regole sicure, e dove la Bibbia tace ci pensano i fedeli. Nasce così un’immaginosa topografia di luoghi intermedi, il Purgatorio e il Limbo, che per essere meno codificati meglio si prestano al racconto storico, all’analisi in termini di storia sociale. A raccontare La nascita del Purgatorio, si sa, ci ha pensato Le Goff in un libro famoso (1981), che però lasciava al margine la questione del Limbo. Un tema tornato di prepotenza sulla scena della dottrina cattolica con un documento di Benedetto XVI del gennaio 2007, che chiude una volta per tutte «l’ipotesi teologica del Limbo». Il poderoso studio di Chiara Franceschini affronta ora la storia del Limbo, la sua iconografia, le implicazioni dogmatiche e teologiche della discussione sul tema, i suoi molteplici significati religiosi, culturali e sociali (…).” 

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