This segment discusses questions on the Holy Trinity based on the case study of Michelangelo’s fresco in the Sistine Chapel, the “Creation of the World”. M. Troilo criticises that the fresco shows a false representation since the Holy Trinity should have been depicted instead of Godfather. Likewise, it is criticised that in the Convent of San Luca in Fabriano is a three-headed representation of the Trinity, which is a monstrosity in itself.
“‘You know that the works of the Trinity that are internal, are divided between them’, remarked M. Troilo, ‘for example divine generation, in which the Father generates, does Son is generated, and the Holy Spirit proceeds from both of them; order overworks are common to all three persons. The creation of the world, the governing of it with such wisdom as passes our understanding, these are not among the works divided but belong to all three persons. Given that this is the case, in the Creation of the world painted in the (Sistine) Chapel, Michelangelo would have been more correct to represent all three persons, rather than only one, for that alone denoted the unity of the essence, not ther person of God. The reason is clear: the work is common to all three and not to one person, and the persons are three, not one’.
M. Silvio replied: ‘The Scriptures say: «God created the heaven and the earth and all thing», as we read in the Genesis, and throughout the Scriptures you will always find «I am God, God created, God said, God sent». This seems to refer to the Father alone, rather than to the others, given that in saying God, one may also refer to all three of the persons implied by his name’.
M. Troilo said: ‘The name God cannot be said to be appropriate one to use for a single person, but it is for all three. The name refers to the essence rather than to the persons, because when we mean the Father, we say Father; when we mean Son, we say Son; and when we mean Holy Ghost, we say Holy Ghost. When we use the name God alone, we mean all three persons; in saying God, we never refer to a single person, but all three. Therefore your argument does not convince me; but you have to accept mine because the creation of the world is an external work, proper to all three persons, and all three should have been painted, not just one. And my argument is not gainsaid by Abraham who, seeing three, adored one. Indeed, it works in my favor. As a proof that the creation belonged to all three, one reads that in creating man, God said: «Let us go down», speaking jointly. Yet sometimes, the reference is to one only, as when the Bible says: «I repent of having made man and of having created Saul king». This is done for no other reason than to demonstrate the distinction between the persons on one hand and the unity of the essence on the other. In some places I remember having seen this mystery (of the creation) represented with the three divine persons and not with only one. I approve of this more and get more pleasure from it, because one alone suggests the pagan more than the Christin, since Ovid depicts Jupiter creating the world in that way. Therefore, to distinguish ourselves from paganism, it would be best to paint three, not one’.
M. Vincenzo replied: ‘I think it is heretical to paint the Trinity with three heads on a single torso, as you see in many places, and particularly in our convent of San Luca; because although the essence is one, the persons are distinct. As well as being heretical, I think it is monstrous too. In short, I maintain that the external works (as you call them) should be attributed to three rather than to one!’.”
“‘In quale?’, disse M. Pulidoro. ‘Voi sapete che l’opere de la Trinità’, soggiunse M. Troilo,’interne, come la divina generazione, ne le quali al Padre appartiene generare, al Figlio essere generato, et a lo Spirito Santo di procedere da l’uno e l’altro, sono tra loro divise; tutte l’altre opera sono communi a tutt’e tre le persone. Il creare il mondo, il reggerlo con quella providenza che non cape nel nostro intelletto, non è in quel numero, ma appertiene a tutt’e tre le persone. Essendo dunque così, più rettamente arebbe fatto Michelangelo ne la Creazione del mondo, che egli fece ne la Capella, a farci tutt’e tre le persone, che una sola; conciossia che quella sola denota l’unità de l’essenza, e non la persona d’Iddio. La ragione è in pronto: l’opera è commune a tutte e tre e non ad una sola persona, le persone sono tre e non una’.
Rispose M. Silvio: ‘La Scrittura dice: «Iddio creò il cielo, la terra e l’altre cose », come si legge nel Genesi, et in tutta la Scrittura sempre trovarete « Io sono Iddio, Iddio fece, Iddio disse, Iddio mandò ». Il che più tosto par che a la persona sola del Padre si riferisca, che a l’altre, essendo che tra le persone divine non vi può nascere discordia né invidia. Però, dicendosi Iddio, par che si riferisca anco a tutte e tre le persone sottointese con questo nome».
Disse M. Troilo: ‘Questo nome Iddio non si può dire che convenga ad una sola persona, ma a tutte e tre, et è più tosto nome relativo a l’essenza che a le persone: perché al Padre diciamo Padre, al Figlio Figlio, et a lo Spirito Santo Spirito Santo; ma quando si pronunzia sola, no, perché se intendono tutte e tre le persone, e dicendosi Iddio, non si referisce mai ad una sola persona, ma a tutte e tre. Però la ragione vostra non mi stringe; ma voi dee bene stringere la mia, che, essendo il creare del mondo opera estrinseca, che conviene a tutte e tre le persone, tutt’e tre si dovevano dipin gere, e non una. E non m’osta che Abraamo, vedendone tre, ne adorasse uno, anzi fa in mio favore. Che sia vero che si convenga a tutt’e tre, si legge che, nel formar de l’uomo, disse: « Facciamo l’uomo ad imagine e somiglianza nostra »; quando volse confondere le lingue disse « Descendamo », parlando in commune; però si trova a le volte scritto in persona d’un solo, come quando disse: « Mi pento aver fatto l’uomo et aver creato Saulo re». E questo non per altro che per mostrare la distinzione de le persone e l’unità de l’essenza. Mi ricordo in certi luoghi aver veduto questo mistero fatto da le tre persone divine e non da una sola. E questo io più lodo e più mi piace, perché un solo ha più del Gentile che del cristiano, conciossia che Ovidio così dipinge Giove creare il mondo. Per iscostarci dunque da la Gentilità, sarebbe bene a farne tre e non uno’.
Rispose M. Vincenso: ‘Più mi pare eretico dipingere la Trinità con tre teste in un sol busto come in molti luoghi si vede, e spezialmente in San Luca, nostro monistero di monache; perché, se ben l’essenza è sola, le persone sono distinte, e questo, oltre che io lo stimo eretico, lo fo anco mostruoso. Concludo, dunque, che l’opere estrinseche (come voi diceste) più tosto si attribuiscano a tre che a uno’.”
Gilio 2018, 127-128, n.122-128